Autopsy.io racconta il fallimento delle startup

Nasce Autopsy.io, il cimitero virtuale delle startup. Un luogo di condivisione dove condividere i propri errori e imparare da quelli degli altri

autopsy.ioDare il via ad una startup innovativa può sembrare semplice. Avere idee forti, nuove, originali, creative può essere semplice. Ma è la strada da percorrere per rendere quelle idee vincenti e scalabili sul mercato che può risultare pericolosa, tortuosa e complicata e porre la nuova impresa nascente davanti ad una serie di rischi e pericoli in grado di portarla al fallimento.

Ma dal fallimento delle startup si possono imparare molte cose utili per non ripetere gli stessi errori e per studiare nuove soluzioni. Per questo nasce Autopsy.io, un sito web, messo online da pochissimo tempo, che raccoglie le storie di chi non ce l’ha fatta. Un’iniziativa nata dalle menti di Matthew Davies e Maryam Mazraei,co-fon datori dell’agenzia web Milc, con la collaborazione di Niral Patel, Marketing Manager di Sameroom.io.

L’idea è nata nel 2014 dopo che i tre ragazzi avevano provato ad avviare una loro startup. Avere una piattaforma digitale che raccoglie le storie delle startup, dall’avvio al fallimento, può sicuramente essere utile per tutti gli startupper e giovani imprenditori che desiderino avere un quadro della situazione e consigli per scegliere la strada più giusta per il successo, imparando dagli errori degli altri.

Autopsy.io è stato definito il cimitero delle startup, perché vengono condivise ed esaminate le ragioni dell’insuccesso, proprio come durante un’autopsia si cercano di scoprire le cause del decesso.

Tra gli iscritti ci sono già nomi famosi e altri meno conosciuti, ma sempre importanti per trarre suggerimenti. Autopsy.io, con 40.000 visite, è diventato oggi luogo di incontro di studenti, ricercatori, imprenditori che esaminano le idee e le ragioni per cui non sono arrivate al successo: sbagliata percezione del mercato, cattiva analisi dei competitor, mancanza di una strategia di marketing, mancanza di figure esperte di riferimento a cui affidarsi e molto altro.

Le startup Unicorn, cioè con una valutazione pari o superiore ad un miliardo di dollari oggi sono davvero poche. In generale ancora oggi il 90% delle startup innovative è destinata a fallire. Segno di una grande necessità di strutture, incubatori, corsi specializzati e professionisti in grado di guidare la nuova impresa e valutare fin da subito le idee in ogni loro aspetto per evitare un futuro fallimento.

Niral Patel dichiara che “tante aziende dichiarano di aver fallito a causa dell’incapacità di adattarsi al mercato. Molti, invece, confessano di aver creato un prodotto senza mercato. Altri ancora si lasciano andare a commenti più schietti tipo “siamo stati degli idioti” .

Autopsy.io servirà per imparare dagli errori degli altri? Come dice il detto “sbagliando si impara“…